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Commento a Lao tzu 1 La via che si puo c

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Academic year: 2018

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La via che si può considerare la via non è una via invariabile; i nomi che si possono considerare nomi non sono nomi invariabili.

"Non essere" è il nome che diamo all'origine del cielo e della terra, "essere" è il nome che diamo alla madre di tutte le creature.

Quindi:

Di ciò che sempre non è ora vedremo i portenti, di ciò che sempre è ora vedremo i confini.

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Ciò che hanno in comune, lo chiamo oscuro, oscuro e ancora più oscuro, la porta di tutti i portenti.

Note:

"La via che si può considerare la via": nell'espressione cinese, dao ke dao, il secondo dao (tao) [nota di Lunaria: la seconda dao-tao, visto che il termine è femminile],

assume un valore verbale, e può avere tre significati diversi: "parlare", "percorrere", "considerare via"; ke dao si può quindi tradurre "di cui si può parlare", "che si può percorrere", "che si può considerare via". Come osserva Duyvendak, dao non viene mai usato nel testo nel senso di "parlare", per la quale è usata

l'espressione, più comune, yan. Per ottenere una frase sensata, occorre porre l'accento sul secondo articolo determinativo: "La via che si può considerare la via", cioè la via per eccellenza, la via per la quale non occorrono altre specificazioni.

"Non è una via invariabile" (fei chang dao): chang è l'aggettivo che, nelle traduzioni tradizionali, viene reso con "eterno". Il senso

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è ora vedremo i confini": oltre che come verbo ausiliario per

formare il futuro, yu è usato come verbo fraseologico per indicare l'imminenza di un'azione, cioè nel senso di "stare per"; quindi un traduttore potrebbe interpretare il senso come "in questo libro, vedremo i portenti del non essere e i limiti dell'essere"

Commento di Lunaria:

La via che si può considerare la via non è una via invariabile; i nomi che si possono considerare nomi non sono nomi invariabili. "Non essere" è il nome che diamo all'origine del cielo e della terra,

"essere" è il nome che diamo alla madre di tutte le creature.

Quindi:

Di ciò che sempre non è ora vedremo i portenti,

di ciò che sempre è ora vedremo i confini.

Pur avendo nomi differenti, i due hanno origine comune.

Ciò che hanno in comune, lo chiamo oscuro, oscuro e ancora più oscuro, la porta di tutti i portenti.

La via che si può considerare la via non è una via invariabile = ovvero può subire mutamenti, o meglio, cicli. Come la natura

femminile, soggetta ai cambiamenti che avvengono prima e dopo il ciclo. è tipico delle religioni patriarcali considerare la "verità" unica e immutabile, e questo è il motivo per cui il monoteismo è retrogrado. Un approccio variabile, cioè che sappia vedere tutti gli aspetti, passati e futuri, e tutte le possibilità, è di gran lunga più intelligente rispetto al restare fossilizzati su dogmi di secoli fa.

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"essere" è il nome che diamo alla madre di tutte le creature = perché è dalla (Dea) Madre che giunge la vita, ciclica e variabile, quindi l'essere. Non certamente da "un dio padre". Lo stesso formarsi del feto e del bambino nell'utero è un divenire progressivo,

così come il nostro carattere, la nostra personalità, è stata

formata da tutti gli istanti che abbiamo vissuto. Moltissimi istanti formano un presente e un futuro e di conseguenza, anche il

passato.

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per il fatto che qualcosa (noi, gli animali) esiste, significa che la Madre (le Madri) è sempre esistita, prima che noi fossimo, come Causa Incausata che ha dato avvio a tutto, formando la causa, gli effetti, le cause, senza essere stata causata da qualcosa. Ma come è possibile vedere i confini di Lei?

Pur avendo nomi differenti, i due hanno origine comune = "Non essere" è il nome che diamo all'origine del cielo e della terra, ma l'origine di cielo e terra è la stessa che ha originato l'essere, ovvero gli esseri umani. Per cui la Madre degli esseri in terra è anche colei che ha generato il cielo e c'è quindi una profonda corrispondenza tra l'Alto e il Basso, per chi la sa scorgere.

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Ciò che hanno in comune, lo chiamo oscuro = oscuro, come l'utero, dove il feto dimora, tranquillo e nutrito, per 9 mesi.

oscuro e ancora più oscuro = l'oscurità qui è citata per tre volte. La Trinità era un concetto femminile, prima che i cristiani lo

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Il 3, la Molteplicità; il Potere Creativo, la Crescita. Il movimento in avanti che supera la Dualità.

"Tre è il primo numero al quale è stata attribuita la parola Tutto". "La Triade è il numero dell'intero, in quanto contiene un inizio, un

centro e una fine" (Aristotele)

Il potere del Tre è universale ed è la Natura tripartita del mondo in quanto Cielo, Terra, Acqua. è l'uomo in quanto corpo, anima e spirito; nascita, vita, morte; inizio, fase intermedia, fine. Passato,

presente, futuro. Le tre fasi della Luna.

Tre introduce la Divinità che tutto ingloba: Padre, Madre, Figlio e

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che si riflette anche nella famiglia umana. Innumerevoli sono le Trinità di Dei e poteri:

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Brigid

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Parche

Le Tre Grazie

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Nota Bene: nell'Induismo si adorano anche una Dea Bambina: Balambika

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Una Dea della Maternità: Jivanitka

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e ovviamente non poteva mancare...

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-_-In questo delirante santino new age, a maria hanno associato il 333

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Le Divinità Lunari Trine e le Dee con Triplice Aspetto sono molto frequenti nelle religioni semitica, greca, celtica, teutonica; spesso

sono aspetti o potenzialità diversi di una Divinità. Il principale simbolo del 3 è il triangolo

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La Triscele siciliana non solo ricorda i simboli geometrici celti, ma notate bene: la testa è femminile, con serpenti (Gorgone; ma il serpente rimanda anche al Caduceo) e associata spesso alle spighe.

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Nel contesto africano Ashanti, la Dea della Luna è costituita da tre persone: due nere e una bianca; nel contesto pre-islamico Manat era una Dea dal Triplice aspetto rappresentata da Al-Itab

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Nota di Lunaria: arte afghana pre-islamica

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La Dea Dizane

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"Dizane", poi... "afghanizzazione" della parola "Diana"? In slavo Diana era chiamata "Devana"

Diana > Devana > Dizane ?

Nella cultura greca, Ecate è Triplice,

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Vi sono tre carità, grazie, sirene. Horae, Esperidi, Graie; Cerbero ha tre teste

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e Scilla una coda da cui sporgono tre teste;

la Chimera ha un corpo trimembre:

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in quanto regina dei Tre Mondi e dei quattro elementi. Nel simbolismo orfico troviamo la Triade di Essere, Vita, Intelligenza.

Nella mitologia teutonica la Luna è il Destino, e Holda, la Dea Lunare

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è Trina con le sue due figlie.

La Grande Dea, a Cartagine, è rappresentata da tre colonne aniconiche.

la porta di tutti i portenti = è qual'è la porta di tutti i portenti, da cui tutto deriva?

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Del resto, i primi luoghi abitati dai nostri progenitori furono le grotte, "grandi uteri scuri e umidi"; molte grotte hanno fessure

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Balzi Rossi

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Il simbolismo della Vagina a Mandorla è stata anche scopiazzata dal cattolicesimo:

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La "V" vaginale

Alcuni esempi di Madri Nere:

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Artemide di Efeso

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Troma Nagmo

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Palden Lhamo

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Il meteorite nero della pietra nera. Mircea Eliade spiegava molto bene come il culto alle pietre (specialmente "quelle che venivano

dal cielo", cioè i meteoriti) era associato alle Dee. Vedi per esempio questo approfondimento

I RELATIVI SCOPIAZZAMENTI CATTOLICI DELLA "MADRE NERA" (FACENDO NOTARE, PER CHI NON LO SAPESSE, CHE MARIA NON è UNA DEA, NON è MAI STATA CONSIDERATA

UNA DEA E NEPPURE UNA SEMIDEA, E CHE AFFERMARLO RIENTRA NELL'ERESIA, PERCHé IL RUOLO DI MARIA, E L'UNICO MENZIONATO NELLA BIBBIA, è QUELLO DELLA

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QUINDI è ASSURDO CONSIDERARLA UNA SEMIDEA, COME I CATTOLICI IGNORANTI FANNO SUI LORO BLOG

CUORICIOSI

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GERMINATE IN CONTESTI POLITEISTICI

Referensi

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