Lecturae
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il silenzio del primo millennio, conducono alla teologia di Pietro Abelardo, alla sua concezione di una grazia pre-cristiana, di una rivelazione concessa ai filosofi classici
che avevano mostrato di amare la sapienza di Dio, quella Sophia sussistente in
Cri-sto. Da qui la visione platonica della Trinità, il rapporto tra Nous e Verbo, l’esistenza
di un legame simbolico tra mondo superiore e inferiore costituito dalle stelle, quasi emissari di Dio, la fede negli astri insomma.
Queste ed altre suggestioni provoca la lettura dei saggi di Saxl, unitamente allo stupore per la vasta gamma di implicazioni culturali sottese come trama ai suoi as-sunti discorsivi e suadenti. La lezione che se ne ricava, essenziale per l’oggi minima-lista e per gli statuti accademici contemporanei sempre più fissi sul particolare, è che si sta leggendo la storia della cultura per cui ogni elemento interattivo è prezioso e nessuno da trascurare o discriminare pregiudizialmente. Di questo fatto Saxl stesso non fu perfettamente consapevole a livello teoretico, non sapendo nemmeno se defi-nirsi storico dell’arte o no per tutto l’arco del suo impegno d’indagine, tra Wölfflin e Warburg. Il fatto, però, che perorasse l’introduzione della storia dell’arte nelle uni-versità inglesi la dice lunga su una convinzione intuitiva della possibilità di leggere più chiaramente il desiderio antropologico di conoscenza nello specchio dell’arte. Che poi ci si riesca davvero è altra questione.
LEO DI SIMONE
Leandra SCAPPATICCI, Codici e liturgia a Bobbio. Testi, musica e scrittura
(se-coli X ex.-XII), Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2008, 592 pp.
(Monu-menta Studia Instru(Monu-menta Liturgica, 49), ISBN 978-88-209-7993-5.
Questo volume affronta lo studio della liturgia praticata nel monastero di San Colombano a Bobbio, tra X e XII secolo, analizzando approfonditamente un’ampia
raccolta di testimoni superstiti – manoscritti, frammenti e membra disiecta – alcuni
dei quali del tutto inesplorati e reperiti in diverse sedi di conservazione.
L’autrice conduce un’analisi storico-testuale e paleografico-codicologica che porta a valutazioni nuove per la storia della liturgia e per la conoscenza dell’evoluzione della scrittura, con l’individuazione di fasi specifiche dell’attività li-braria a Bobbio, il rilevamento degli usi grafici locali, l’identificazione sicura dei co-pisti. L’approccio interdisciplinare permette di evidenziare, per l’arco di tempo preso in esame (e in particolare dalla seconda metà dell’XI secolo), cambiamenti sostanzia-li e contestuasostanzia-li nella pratica sostanzia-liturgica bobbiese e nella produzione manoscritta corre-lata: tanto il passaggio, graduale ma definitivo, dalla notazione musicale di tipo germanico-sangallese a quella diastematica propria dell’area emiliana quanto
l’evoluzione della scrittura, dalla carolina ai primi chiari sintomi delle litterae
textua-les.
La Presentazione (alle pp. VII-IX) è stata scritta da Giacomo Baroffio: viene
dell’Ab-Lecturae
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bazia di san Colombano (si pensi alle vicende della celebre biblioteca), e si descrive il lavoro di ricerca che è stato compiuto dall’autrice. Anche nel caso di Bobbio è im-portante sottolineare come la descrizione della vita monastica, dei tempi, dei modi e dei luoghi della preghiera comunitaria siano elementi indispensabili per una corretta comprensione del “fenomeno monastico”; a ciò concorrono certamente i testimoni dell’attività liturgica del mondo bobbiese tra X e XII secolo.
La breve Prefazione (alle pp. XI-XII) è stata scritta da Emma Condello.
Attra-verso la storia dei manoscritti passa non solo la storia del monastero bobbiese, ma l’intera storia della scrittura e del libro, della circolazione dei testi e della liturgia la-tina: il presente studio pone l’accento sui codici liturgici bobbiesi dei sec. X-XII, at-traverso il filtro dell’analisi paleografica, codicologica, liturgica e musicologica.
L’autrice, già nell’Introduzione (pp. XIII-XXI), traccia un attento quadro sul
ruolo e sull’importanza della biblioteca liturgica del monastero di Bobbio: essa com-prendeva i due terzi dell’intero patrimonio librario bobbiese ed era di supporto alle attività primarie della comunità monastica, ovvero la preghiera, la celebrazione della messa e la lettura delle Sacre Scritture. Sono stati esaminati i libri destinati alla
cele-brazione dell’Ufficio (antifonari, breviari, lezionari dell’Ufficio, omeliari, Vitae et
passiones sanctorum) e della Messa (graduali, messali, lezionari della Messa).
L’opera è articolata inizialmente in quattro capitoli: I, Il monastero di san
Co-lombano d Bobbio tra basso Medioevo e prima Età Moderna: la rinascita e il
decli-no (pp. 1-39); II, I manoscritti liturgici dal X al XII secolo (pp. 41-107); III, La
litur-gia (pp. 109-129); IV, La notazione musicale (pp. 131-151) Seguono la Conclusione
(pp. 153-161), il Catalogo (pp. 163-420), i Membra disiecta (pp. 421-453). L’ultima
sezione del volume contiene Appendici e strumenti (pp. 457- 511), a sua volta
suddi-visa in Repertorio dei copisti (pp. 457-461) e Concordanze (pp. 463-511). Altro
uti-lissimo strumento è l’ampia Bibliografia (pp. 513-542). Chiude il volume la sezione
dedicata agli Indici tematici (pp. 543-592), comprendente l’Indice delle
testimonian-ze manoscritte, l’Indice dei nomi di luogo e di persona, l’Indice dei “loci textuales”,
l’Indice delle tabelle, l’Indice delle tavole e l’Indice generale.
FABIO CUSIMANO
Michèle K. SPIKE, Matilda di Canossa. Vita di una donna che trasformò la
sto-ria, Reggio Emilia, Alberti, 2008, 368 pp. (Storie e personaggi), ISBN
88-7424-179-8.
A partire dagli anni Settanta, soprattutto in seguito alla svolta de Les Annales e
della concezione della nouvelle histoire, si è affermata la storia di genere in cui