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I demoni notturni e i loro voli nelle tenebre, così caratteristici del Medioevo e nei quali la Befana trova la
parte più importante delle sue radici, avevano una loro storia con precedenti rintracciabili già nelle mitologie
I testi ebraici parlano di un demone notturno di nome Lilitu (*) che volava di notte insidiando le madri durante i
parti: sarebbe stata, secondo la leggenda, la prima moglie di Adamo, abbandonata dopo la creazione di Eva
e quindi divenuta moglie di un demone.
Nella mitologia greca si parlava invece di Lamia, bellissima regina di Libia, amata da Zeus e, per gelosia,
privata da Era dei suoi figli e divenuta mostro orrendo divoratore di bambini.
convinti che volasse di notte sulle culle dei bambini per succhiarne il sangue.
(Nota di Lunaria: riferimento che spunta fuori anche nel film "Labyrinth", quando Jareth rapisce il bambino: entra
E lamie e streghe (da strix, appunto) furono pertanto i nomi equivalenti per indicare le seguaci di Satana. Fra i Latini la credenza nella magia aveva iniziato a svilupparsi
in Roma i culti orientali e si era diffuso il cristianesimo. Da Natale al 6 gennaio corrono 12 notti, così che la notte
dell'Epifania, tra il 5 e il 6, veniva anche chiamata "Dodicesima Notte". Una tradizione, diffusa in molte regioni d'Europa e che risale ai primi secoli dell'epoca medioevale, attribuisce strani e misteriosi poteri a queste
12 notti. Si trattava di un periodo particolarmente delicato e critico per il calendario popolare, poiché di non
molto seguente alla seminagione, quindi carico di speranze e di aspettative per il raccolto ancora lontano a
venire, ma dal quale sarebbe dipesa la sopravvivenza del nuovo anno. Fermate per la prima volta nei documenti del X secolo, ma forse risalenti a tempi ancora più lontani, certe credenze raccontavano di voli notturni legati ai culti
propiziatori della fecondità e fertilità: erano voli soprattutto di figure femminili sopra le campagne dove
non c'era traccia alcuna di esseri maligni, né di stregoneria. Gli incontri erano presieduti da Diana, l'antica Dea romana legata alla vegetazione e alla fertilità,
il cui culto era straordinariamente sopravvissuto nonostante la cristianizzazione dell'Europa, ed erano
volti a procurare fertilità alle campagne.
Qualcuno volle interpretare queste credenze e i riti che ne derivavano come emanazione di quelli che le matrone
romane dedicavano a Diana, vista come simbolo della Luna. La chiesa cristiana le condannò con particolare severità in quanto pagane e nel tentativo di estirparle le
indicò ben presto come dovute all'influenza satanica.
"Queste femmine scellerate che si sono convertite a Satana", scrive nel IX sec. il benedettino Reginone di Prüm, "confessano che, nelle ore notturne, vanno con Diana, Dea dei Pagani, con un'innumerevole moltitudine
di altre donne, e cavalcando sopra certi animali, nel silenzio della notte profonda, attraversano immensi spazi
della terra, obbedienti alle lusinghe di questa loro padrona, al cui servizio sono chiamate in determinate
notti"
Fu dunque questa confusione-trasformazione ad avvalorare le opinioni popolari circa i presunti voli
notturni di esseri maligni: fu un po' come se condannandoli, la chiesa ne ammettesse l'esistenza,
molte donne, divenne "il primo nocciolo da cui si sviluppò la credenza nei congressi delle streghe coi diavoli"
e si trovò ad essere capostipite di tutta una serie di figure divine della mitologia medioevale europea.
Con il tempo, quelle miti divinità dei campi (*) divennero nella fantasia popolare delle vere e proprie streghe e i
loro voli e convegni a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, volti in origine a procurare bene e fertilità, si trasformarono nel sabba diabolico col suo corredo di
superstizioni e paure.
(*) I cattolici denigrarono i Priapo, i Pan e i Fauno, onde poi scopiazzarli con "i santi del campo", tipo
"sant'isidoro":
tanto Priapo, Fauno e Pan, eh!!!
Sulla Befana, vista come "Sole Invitta", vedi anche: