DELLE CONTRAVVENZIONI IN ISPECIE.
TITOLO 1.
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L'ORD~NE PUBRLICO.
CAPO 1.
D E L R I F I U T O D I OBBEDIENZA ALL'AUTORITA.
434. Chiunque trasgredisce ad un ordine legal- mente dato dall'Autorità competente, ovvero non 5 osserva un provvedimento legalmente dato dalla medesima per ragione d i giustizia O di pubblica sicurezza, è punito con l'arresto sino ad un mese
O con l'ammenda da lire venti a trecento.
435. Chiunque, in occasione di tnmulto O di calamità, O nella flagranza di reati, rifiuta, senza giusto motivo, di prestare il proprio aiuto O il servizio, ovvero rifiuta di dare le informazioni O indicazioni, che gli si chiedano da un pubblico ufficiale nel- l'esercizio delle sue funzioni, è punito con l'am- lnenda sino a lire cinquanta; e, se dia informazioni
O indicazioni mendaci, con l'ammenda da lire cento a cinquecento.
436. Chiunque rifiuta d'indicare ad un pub- blico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni il proprio nome, cognome, stato O professione, luogo
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TITOLG I
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Delle contl-UV;. cojtcernenti l'orrligze pzrOOlico. 157 11di nascita O di doniicilio, O altre q~ialità persondi, è punito con l'ammenda sino a lire cinquanta ; -e, se dia indicazioni mendaci, con l'amiilenda da lire cinquanta a trecento.
4237. Chiunque, contro il legale divieto del- 1'Autorità cornpetente, prornuove O dirige ceriiiionie religiose fuori dei luogl~i destinati al culto, ovvero processioni religiose O civili nelle piazze O vie pub- bliche, è punito con l'ammenda sino a lire cento ; e, se il fatto produca pu11l)lico tuiiiulto, coi1 l'arre- sto sino ad un mese e con l'ailiinencla da lire cincluanta a trecento.
4SS. II ministro di un culto, clie esercita funzioni di culto esterno in opposizione a pyovve- dimenti legalmente dati dall'Autorit2 coinpetente, è punito con l'arreato sino a tre mesi e con l'ani- menda da lire cinquanta a inillecincluecento.
CAPO II. I
439. Il medico, il chirurgo, la levatrice o altïo ufficiale di sanità, che, avendo prestato l'assi- ' stenza della pyopria professione in casi che possano presentare i caratteri di delitto contro ln persona, omette O ritarda di riferirne al1'Autorità giudiziaria
O di piibblica sicurezzn, è puiiito, eccetto clie il re- ferto esponga la persona assistita ad un procedi- mento peilale, con l'aiî-imenda sino a lire cinquanta.
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LIBRO III.CAPO III.
D E L L E CONTRAVVENZIONI C O N C E R N E N T 1 LE MONETE.
440. Chiunque, avendo ricevuto, corne genuine, moiiete per UII valore coinplessivo oltre le lire dieci, le conosca poi contraffatte O alterate, e non le con- segni entro tre giorni all'Autorità, indicandone possi- bilmente la pr'oveiiieiiza, è punito con I'aininenda sino a lire trecento.
441. Chiunque rifiuta di ricevere per il loro valare ruonete aventi corso legale nello Stato è pu- niio con l'amiiienda sino a lire cinquanta.
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CAPO 1V.D E L L E CONTRAVVENZIONI
CONCERNENTI L'ESERCIZIO DELL'ARTE TIPOGRAFICA, L O SMERCIO D I S T A M P A T I E L E AFFISSIONI.
442. Chiunque esercita l ' a r b tipografica, li- tografica O altra arte di riproduzione in niolteplici esemplari con mezzi meccanici O chimici, senza osser- vare le prescrizioni della legge, è punito con l'am- menda da lire cento a millecinquecento.
443. Chiunque smercia O distribuisce in luogo pubblico O aperto al pubblico stampati, disegni O
manoscritti senza licenza dell'butorità, quand0 tale licenza sia richiesta dalla legge, è punito con l'am- menda sino a lire cinquanta.
Se si tratti di stampati O disegni dei quali l'Au- torità abbia ordinato il sequestro, la pena è del- 1' arresto sino ad un mese e dell'ammenda da lire cinquanta a cinquecento.
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Delle contrnov. co~zcerlzenti l'ordine pu661ico. 159444. Chilinque, iiello smerciare O distribuire stampati, disegni O manoscritti, in luogo pubblico
O aperto al puhblioü, annunzia O grida notizie per le quali possa essere turbata la tranquillità pubhlica
O delle persone, è punito con l'amriieuda sino a lire duecento; e, se le notizie siano false O supposte, con l'aiiirnenda da lire ceiito a trecento O con l'ar- resto sino ad un mese.
445. Chiunque, seiiïa licenza dell' Autorità, ovvero fuori dei luoghi nei quali l'affissione è per- messa,, affigge O fa afiggere stampati, disegni O mano- scritti, è puiiito con l'am~nenda siiio a lire cinquanta.
446. Chiuncjue stacca, lacera O altrimeiiti rende inservibili gli stampat,i, disegni O manoscritti fatti affiggere dall'Autorità è puiiito con l'ammonda sino a lirt3 cento ; e, se 10 faccia in dispïcgio dell'Au- torità, con l'arrestu sino a quindici gioriii.
Se trattisi di starnpati, disegiii O manoscritti fatti affiggere dai privati nei luoglii e niodi consentiti dalla legge O dall'AutoriLà, e il fatto sia commesso prima del gioimo successivo a quel10 in cui avvenne l'affissione, la pena è dell'amrfienda sino a lire cinquaiita.
CAPO V.
D E L L E CONTIIAVYENZIONI CONCER'TENTI GLI S P E T T A C O L I E GLI S T A B I L I N E N T I ED E S E R C I Z I I PUDBLICI.
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447. Chiunque apre O tiene aperti luoghi di pubblico spettacolo o ritrovo, senza avere osservato le prescrizioni stnbilite dall'8utorità a tutmela dell'in-1
160 CODICE PENALE
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LIBRO III.columità pubblica, è punito con l'arresto sino acl un mese e con 1' ammenda; e, in caso di recidiv~ nello stesso reato, l'ammenda non pu6 essere inferiore a lire trecento.
448. Chiunque, senza licenza dell'Autorità? dà spettacoli O trattenimenti di clualsiasi natura, in luo- go pubblico O aperto al pubblico, è punito con l'ammenda da lire dieci a cento; e, se il fatto sia com- messo contro il divieto del17Autorità, con 1' arresto sino a quindici giorni e con l'arnriienda da lire cin- quanta a trecento.
449. Chiunque apre agerizie di affaïi O sta- bilimenti O esercizii pubblici, per i quali sia neces- saria una licenza dell'Autorità, senza averla prima ottenuta, è punito con l'ammenda sino a lire tre- cento; alla quale, in caso di recidiva ne110 stesso reato, si aggiunge l'arresto sino ad un mese.
S e la licenza sia stata negata, la pena è del- l'ammenda sino a lire cinquecento; alla quale, in caso di recidiva nello stesso reato, si aggiurige l'ar- resto sino a tre mesi.
450. Il proprietario O aonduttore di un'agen- zia O di uno degli stabilinienti O esercizii indicati nell'articolo precedente, il cluale non osserva le pre- scrizioni stahilite dalla legge O dall'autorità, è pu- nito con l'ammenda sino a lire cinquentzt ; alla quale, in caso di recidiva nello stesso reato, si sggiungono l'arresto sino a quindici giorni e la sospensione dall'e- sercizio della professione O dell'arte sino ad un rcese.
TITOLO I
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Delle contravv. concernenti I'ordine pubblico. 16145 1. Chiunque per mercede alloggia O riceve in convitto O in cura alcuno, senza' osservare quanto sia legalmente prescritto intorno all'obbligo di regi- strazioni, di dichiarazioni O denunzie all'Autorità, è punito con l'ammenda sino a lire cinquanta; e, in cas0 di recidiva nello stesso reato, da lire venti a duecento.
Se l'industria sia esercitata contro il divieto del- l'Autorità, la pena è dell'ammenda sino a lire cento;
e, in cas0 di recidiva nello stesso reato, da lire cin- quanta a cinquecento.
CAPO VI.
DEGLI ARRUOLARIENTI SENZA LICENZA DELL'AUTORIT~.
452. Chiunque, senza licenza dell'Autorità, apre arruolamenti è punito con l'arresto sino ad un anno
O con l'ammenda da lire cinquanta a miiie.
C h P O VII.
DELLA MENDICITA.
453. Chiunque, essendo abile al lavoro, è côlto a mendicare, è puriito con l'arresto sino a cin- que giorni ; e, in caso di recidiva nello stesso reato, con l'arresto sino ad un mese.
Le stesse pene si applicano a chi, essendo ina- bile al lavoro, sia côlto a mendicare senza aver adempiuto le prescrizioni stabilite dalla legge.
La contravvenzione non è esclusa da1 fatto che il colpevole mendichi col pretesto O con la simulazione cli rendere servizii alle persone O di snierciare oggetti.
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LIBRO III.454. Chiunque iiiendica in inodo ininaccioso, vessatorio O ~ipugnante, per circostanze di tempo, di luogo, di mezzo O di persona, è punito con l'arresto sino ad uii mese ; e, in cas0 di recidiva nello stesso reato, da uiio a sei inesi.
455. Il giudice pu6 orclinare che la pena del- l'arresto stabilita negli articoli precedenti sia scontata in uno dei modi preveduti nell'articolo 22.
456. Chiunque permette che una persona mi- nore dei quattordici anni, soggetta alla sua podestà O
affidata alla sua custodia O vigilanza, vada a inen- dicare O che altri se ne valga per mendicare, è pu- iiito con l'arresto sino a due mesi e con l'ammenda sino a lire trecento; e '1i
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in caso di recidiva nello stesso reato, l'arresto è da due a quattro mesi.CAPO VIII.
DEL DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA E PRIYATA.
457. Cliiunque, niediante schiamazzi O clamori, abuso di campane O di altri strumenti, ovvero eser- citando professioni O mestieri rumorosi contro le disposizioni della legge O dei regolamenti, disturba le occupazioni O il riposo dei cittadini O i ritrovi pubblici, è punito con l'aminenda sino a lire trenta, che si pu6 estendere a lire cinquanta in caso di re- cidiva nello stesso reato.
Se il fatto sia commesso di notte, dopo le ore undici, l'ammenda è da lire venti a cinquanta, che, in cas0 di recidiva nello stesso reato, si pu6 esten- dere a lire cento.
TITOLO I
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Delle c~lak-avv. co?zcerlzentz l'oldfize pu661ico. 163Se il fatto sia tale da produrre appreiisione ne1 pubblico, all'ammenda pub essere aggiunto l'arresto sino ad un mese.
458. Chiunque, pubblicaniente, per petulanza
O altro biasimevole motivo, molesta taluno O ne turba la quiete è punito con l'ammenda sino a lire cento O con l'arresto sino a quindjci giorni.
CAPO IX.
DELL' ABUS0 DELL' ALTRUI CRED.L~LITA.
459. Chiunque, in luogo pubblico O aperto al pubblico, cerca con qualsiasi impostura di abusare della credulità popolare, in modo che possa. recar pregiudizio altrui O turhare l'ordine pubblico, è pu- n i t ~ con l'arresto sino a quindici giorni; e sino ad un inese, in cas0 di recidiva nello stesso reato.