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Lintervista immaginaria a Barack Obama

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Academic year: 2018

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L’origine della conversazione tra un giornalista con l’interlocutore di argomenti scabrosi o culturali affonda nella filosofia maieutica, che già nel periodo pre – cristiano descrive i “dialoghi” dei pensatori maggiori quali Platone e Socrate. Attraverso i secoli sgomitola fin nell’affermazione di un giornalista italiano: “… Fare un’intervista è la cosa più bella che ci sia, perché dalla dialettica tra due esperienze(dell’intervistatore e dell’intervistato)nasce inevitabilmente una terza esperienza, quella dell’incontro e dunque, di un arricchimento umano, psicologico, culturale …” (da “Tipi Italiani” di Stefano Lorenzetto ed. Marsilio 2004).

Per quanto faticosa e complessa possa risultare un’intervista sia per il giornalista che per l’intervistato, dopo l’incontro ambedue saranno persone differenti, forse migliori. E’ciò che spero anch’io, durante il mio prossimo incontro privato con il Presidente americano Barack Obama. Nominato come figura simbolica del nuovo millennio, per l’origine razziale e la giovane età è il punto di riferimento dei media americani e non solo. Ha perseguito la promessa della sua campagna elettorale sulla riforma sanitaria, confermando una congruenza nei confronti di chi lo ha votato. Al tempo stesso, sta affrontando le conseguenze catastrofiche di una crisi economica, che ha falciato gli interessi, le carriere ed i progetti di milioni di persone. Tali accadimenti, hanno costretto questo Presidente, ad analizzare attraverso una lente acuminata il complesso intreccio di rapporti tra affari esteri e interni; tra politica e morale.

Oggi io pretenderò delle risposte a domande a tratti scomode da uno degli uomini più potenti del mondo.

Il colloquio che conta trentotto domande, inciderà su argomenti di politica estera ed interna. Il risultato di questa conversazione, produrrà un ritratto non solo del “Capo” ma di un’intera Nazione che

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Arrivo all’appuntamento in anticipo di un quarto d’ora; è doveroso, data l’importanza dell’evento, che segnerà la mia svolta (spero positiva) professionale. Il Presidente giunge puntuale, indossa un completo scuro con camicia bianca stretta da una cravatta intonata, ai piedi un paio di scarpe nere con i lacci.

Sorride salutandomi e stringe la mia mano guardandomi negli occhi: “Ottimo inizio” penso. Appare sicuro e si muove con una gestualità misurata. Parla con un suo assistente, mi fa accomodare su una poltroncina di velluto rosso e dopo un breve convenevole ed essersi seduto, mi esorta a cominciare con le domande:

1) Signor Presidente, vorrei iniziare con la politica estera: la linea diplomatica piuttosto “comprensiva” usata dalla Cina nei confronti della Corea del Nord, attualmente non porta a risultati concreti. Il tentativo di dialogo tra i due Stati non sono serviti a fermare la profonda crisi politica; tant’è che la delusione maggiore è arrivata dalla pronuncia di Pyongyang di riaprire l'impianto nucleare di Yongbyon, chiuso nel 2007 dopo i negoziati per il disarmo nucleare nord-coreano. Come vive la Casa Bianca questo avvenimento così sconcertante e tuttavia delicatissimo per gli equilibri diplomatici delle nazioni coinvolte?

2) La Corea del Sud a causa delle continue provocazioni militari della Corea del nord vive spesso momenti di reale tensione politica e diplomatica. Qual è il ruolo di Washington in questo determinato periodo?

3) Shinzo Abe, Il primo ministro giapponese, leader del Partito Liberal Democratico ha annunciato un programma di riorganizzazione militare e un aumento del 5,5% della spesa in cinque anni, acquistando nuove attrezzature militari, sottomarini, e droni di sorveglianza. Qual è il peso economico e strategico - militare degli USA, nella tattica difensiva giapponese?

4) Tokyo e Pechino sono alle prese con un duro scontro diplomatico sull'arcipelago delle isole Senkaku nel mar Cinese orientale, ritenuto strategico anche per le risorse naturali. Il trattato Usa-Giappone di difesa, nell’art. 5 richiede che Washington intervenga a favore di Tokyo in caso di attacchi militari stranieri. Come ha Lei definito, l'alleanza Tokyo-Washington, è "… il fondamento non solo per la nostra sicurezza nella regione Asia-Pacifico ma anche per l'intera regione”. Attualmente, come si sta muovendo la forza diplomatica americana nella disputa Cina-Giappone?

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6) Gli Stati Uniti svolgono un ruolo attivo in molti Paesi del mondo, ad esempio nuovi segnali di distensione tra voi e l’Arabia Saudita segnano una rinnovata alleanza. Si sa inoltre, che rafforzerete l’opposizione moderata siriana contro Assad. In che modo sosterrete i ribelli siriani se non con l’invio di armi sofisticate?

7) L’Iran e la Russia incombono politicamente ed economicamente sulla Siria. I due alleati di Damasco controllano il territorio, che dalla capitale risale verso Homs e continua a ovest lungo la costa mediterranea. Praticamente l’Iran e la Russia detengono l’equilibrio socio-politico della Siria. Ma in definitiva, il dittatore Bashar al-Assad potrebbe diventare merce di scambio in un futuro negoziato con potenze regionali o internazionali?

8) Lo scorso febbraio, l'Unione europea ha stanziato oltre 12 milioni di euro a favore dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, per lo smantellamento dell'arsenale chimico siriano. I fondi erano stati già promessi dall'Opcw lo scorso dicembre, dal capo della politica estera dell'Ue Catherine Ashton. Ma ciò che ha fatto trasalire l’amministrazione di Damasco, è stata la decisione di utilizzare i fondi siriani congelati, per contribuire al definitivo smantellamento del programma di armi chimiche del regime. L'Unione europea ha dichiarato che i soldi saranno utilizzati per effettuare pagamenti all'Opc per conto della Siria. Washington è concorde con le decisioni europee?

9) Il primo ministro dell’Iran Hassan Rouhani a Ginevra ha siglato un impegno sul nucleare tra Teheran e le potenze mondiali composto dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite cioè Russia, Usa, Regno Unito, Francia, Cina, seguiti dalla Germania. L’intesa è un patto, che cristallizza il programma nucleare iraniano in attesa di un impegno definitivo, da raggiungere entro sei mesi. In cambio Teheran ha ottenuto l’allentamento di alcune sanzioni internazionali  complessivo pari a 1,5 miliardi di dollari. Si ritiene soddisfatto di tale accordo?

10) Secondo il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il nuovo contratto è invece: “un cattivo accordo con cui l’Iran ha ottenuto esattamente quanto voleva: un alleviamento sostanziale delle sanzioni e il mantenimento di componenti importanti del proprio programma nucleare. Siamo di fronte a un errore tragico: il mondo è oggi più pericoloso”. Vuole commentare queste affermazioni?

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12) Ehud Barack, ex primo ministro di Israele è molto critico in questa vicenda e denuncia come Hamas sia uno dei maggiori ostacoli per la pace in Medio oriente, non condannando il terrorismo e attaccando i civili israeliani. Lei prevede la riapertura di negoziati in tempi brevi?

13) Sia Washington, che la UE definiscono il referendum in Crimea contrario alla costituzione ucraina e al diritto internazionale, dichiarando l’invalidità dell’annessione della Repubblica di Crimea alla Russia. L’applicazione di sanzioni, anche da parte della Ue potrebbero incrinare i rapporti tra gli investitori in Russia?

14) Il Presidente russo Vladimir Putin a Sebastopoli in Crimea ha recentemente affermato davanti a una folla festante di migliaia di persone: “… L'anno 2014 resterà negli annali, come quello in cui i popoli che vivono qui hanno deciso con fermezza di stare con la Russia, confermando la fedeltà alla verità storica e alla memoria dei nostri padri”. Dice la verità dunque, l’ex consigliere del Cremlino Illarionov, quando afferma che Putin è deciso a muovere una guerra commerciale, finanziaria, psicologica, contro l’Ucraina?

15) Come reagirà Washington, davanti un tale atteggiamento di sfida?

16) Ma si sta delineando una pericolosa conseguenza economica in Europa: gli esportatori, gli utilizzatori di gas naturale e gli investitori in aziende russe hanno invitato alla cautela perché un atteggiamento troppo aggressivo colpirebbe non solo la Russia ma anche l'Europa. Lei ne terrà conto?

17) Signor Presidente, vorrei da Lei una valutazione personale dello statista Vladimir Putin: egli è verosimilmente in grado di valutare le reali conseguenze economiche, sociali, politiche future nei confronti del suo Paese,da parte dei paesi occidentali oppure la sua tattica discende da un nostalgico edonismo imperialista?

18) Il Pentagono ha inviato in Polonia 600 soldati e 12 caccia bombardieri F-16,aerei da trasporto e 300 avieri; in Lituania ci sono già 10 caccia F-15-. Gli Usa si preparano ad un eventuale conflitto?

19) Anche altre Nazioni come i Paesi Baltici dovrebbero temere la Russia per via delle nutrite minoranze russofone presenti al loro interno?

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21) L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha retrocesso la Russia da BBB a BBB-: come reagiranno gli investitori internazionali secondo Lei?

22) Signor Presidente, la sua recente visita in Europa ha lo scopo di rincalzare gli alleati, in vista della necessità di aumentare forniture militari (come gli aerei F35)?

23) In un futuro prossimo potranno siglarsi degli accordi internazionali, che svilupperanno nei prossimi anni la costruzione di gasdotti, di impianti di liquefazione, per creare un vero e proprio ponte gasiero attraverso l’Atlantico? 24) Ciò implica anche la volontà di immobilizzare il

conflitto in atto con la Federazione Russa colpendola con sanzioni e isolamento economico?

25) Le tensioni “fredde” tra Stati Uniti e Russia si sono accentuate anche davanti l’atteggiamento della Cina, che di recente ha acquistato diritti di sfruttamento agricolo su circa 6 milioni di ettari di terre ucraine coltivabili. La stessa Ucraina è diventata nel giro di pochi anni, uno Stato mèta di esplorazioni e sfruttamento di nuove aree petrolifere e di gas, non solo per i cinesi ma anche per voi americani. Si accanisce dunque il braccio di ferro per la supremazia economica USA-Cina, USA-Russia?

26) Così facendo, gli Stati Uniti stringono nella tela diplomatica l’Europa, dimostrando d’essere il miglior partner economico e militare?

27) Guerre per l’acqua, conflitti di religione e ritorno del colonialismo; l’Africa affonda nella crisi che la affligge a causa dei colpi di stato, dalle ingerenze multinazionali europee, cinesi e americane pronte ad garantirsi preziosi giacimenti minerari, che tingono le fortune di pochi con il sangue di troppi. Un atteggiamento spietato; che ne pensa Signor Presidente?

28) Passiamo alla politica interna: lo spirito di rivincita popolare ha aiutato l’amministrazione statale, a concentrare il denaro sulla flessibilità del lavoro e sulle risorse interne ma non solo: molti cervelli in fuga dall’Europa si rifugiano negli USA, attirando capitali freschi per la ricerca tecnologica e medica. Quali altre strategie adotterete per mantenere una continua crescita interna?

29) Tuttavia il tasso di disoccupazione, nonostante la recente riduzione, rimane una piaga mal curata. I dati che emergono dagli ultimi studi di settore, dichiarano uno squilibrio sociale effettivo, cosa prevede il Suo programma politico a breve termine?

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Stati di politica repubblicana, che non hanno voluto aderire all’applicazione della riforma ma anche al sistema sanitario che non è in grado di accogliere l’enorme adesione popolare. Come pensa di appianare questa situazione?

31) Secondo Lei quali saranno le ripercussioni sul Suo mandato nelle elezioni di medio termine, se la riforma non soddisfacesse gli aventi diritto?

32) Signor Presidente, la riforma sanitaria mette l’accento sull’angoscioso problema della disuguaglianza sociale; la popolazione statunitense negli ultimi anni è stata sensibilizzata dai movimenti del tipo “Occupy”, oltre che dai media. Giunti a questo punto della sua legislatura, mi parli dei programmi statali nel breve termine a riguardo.

33) Anche il Pontefice Francesco, l’ha messo di fronte a questo problema etico-sociale fortemente destabilizzante nella maggior parte dei paesi del mondo, vero?

34) Ma la Sua visita a Roma con il Santo Padre è avvenuta anche nel contesto di una fase di relazioni critiche, fra l’Amministrazione e la chiesa cattolica americana, per la distribuzione di contraccettivi, la sterilizzazione e la pratica d’aborto finanziati dalla sanità pubblica; nonché la legalizzazione del matrimonio omosessuale. Signor Presidente come ha replicato a tali domande in Vaticano?

35) Mons. Eusebio Elizondo, Vescovo ausiliare di Seattle e Presidente della Commissione per le Migrazioni ha dichiarato che “la frontiera tra Stati Uniti e Messico è la nostra Lampedusa”. Da tempo gli Americani aspettano una riforma sull’immigrazione,che dovrebbe risolvere o quantomeno arginare l’esodo di migliaia di disperati verso la speranza di una vita migliore, che fin troppo spesso si interrompe tragicamente. Il Congresso valuterà nuovamente le Sue proposte, nonostante l’opposizione repubblicana?

36) Il Presidente del Messico Calderòn assumerà un atteggiamento più collaborativo con gli Stati Uniti?

37) Lei ha sostenuto in più occasioni, che nel mondo le disuguaglianze di ceto, di razza e di sesso non possono accelerare lo sviluppo sociale e civile di qualsiasi Paese; perciò come affronterà i temi dei diritti umani, in particolare della condizione femminile e dell’infanzia in alcuni Stati vostri alleati?

38) Se avesse la possibilità di risolvere all’istante una controversia di politica interna, quale sceglierebbe?

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